Nuovo impianto di filtrazione al depuratore di Giubiasco
Uno degli inquinamenti più subdoli è dovuto alle microparticelle e in particolare alle microplastiche, si tratta di minuscoli pezzi di materiale plastico inferiori a 5 millimetri, in alcuni casi invisibili a occhio nudo, che finiscono nelle acque dei laghi (e non solo). Possono provenire da rifiuti abbandonati ma anche da comuni azioni domestiche: il lavaggio di tessuti sintetici provoca, per esempio, il rilascio di moltissime microfibre. Le microplastiche possono essere ingerite dagli animali acquatici oppure creare sedimenti tossici. Sono perciò un pericolo per la salvaguardia dell’ecosistema.
AMB, nel perseguire il costante miglioramento tecnologico e un’elevata attenzione alla qualità ambientale, ha perciò realizzato un nuovo sistema di filtrazione nell’impianto di depurazione (IDA) presente in zona Baragge di Sopra a Giubiasco.
Per comprendere la novità e la sua importanza, dobbiamo fare un ripasso sul processo di depurazione delle acque.
Le acque luride, raccolte dalla rete fognaria, arrivano all’impianto di depurazione e trovano una griglia. Serve a fermare i rifiuti solidi più grandi, che non devono entrare nell’impianto: legni, oggetti, stracci, ecc. Questi materiali finiscono dritti al vicino termovalorizzatore di Giubiasco.
I reflui passano poi in una vasca che serve da separatore di sabbia, grassi e oli. I grassi galleggiano, la sabbia precipita sul fondo.
Nella vasca di decantazione primaria l’acqua viene lasciata tranquilla diverso tempo per dare modo ai fanghi di finire sul fondo. I fanghi vengono poi recuperati per produrre biogas che, assieme all’energia generata dai pannelli fotovoltaici, rende l’impianto autonomo dal punto di vista energetico.
Il percorso delle acque (ora un po’ meno luride grazie ai soli procedimenti meccanici) arriva alla vasca biologica. Qui si aiutano i microorganismi presenti nell’acqua a ripulire il liquido dalle sostanze organiche (principalmente le deiezioni umane: cacca e pipì).
Ed eccoci arrivati alla vasca di decantazione finale, dove, con l’aggiunta di sostanze speciali (flocculanti), attraverso un processo chimico, lo sporco forma grandi fiocchi, che a poco a poco si depositano sul fondo.
Prima di rilasciare l’acqua nel fiume Ticino, per renderla ancora più pulita e proteggere l’ambiente è stato realizzato un impianto di filtrazione. In cosa consiste? In una vasca di cemento con all’interno una serie di filtri appositamente studiati per trattenere le microplastiche e in generale tutte le microparticelle.
Il risultato è un’acqua chiara e limpida anche se non potabile. La stessa che zampilla dalla fontanella posta nei pressi dell’impianto di filtrazione a scopo didattico. Serve a mostrare la qualità dell’acqua che prenderà la via verso il lago. Senza rischi d’inquinamento. Perché per AMB è fondamentale investire in innovazione per uno sviluppo sostenibile del territorio e per rendere migliore la qualità della vita dei cittadini.